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Immagine del redattoreAlessia Giovannini

Vincere la paura


"C'era una volta una giovane guerriera.

Un giorno, il suo maestro le disse che avrebbe dovuto combattere contro la Paura.

La giovane non voleva: le sembrava un atto troppo aggressivo e poi era piena di timore. E non era una cosa rispettosa.

Ma il suo maestro le rispose che non aveva scelta e le diede le istruzioni per la battaglia. Il momento arrivò. L'apprendista guerriera era in piedi da una parte e la Paura dall'altra.

La guerriera si sentiva molto piccola e la Paura appariva enorme e piena di rabbia.

Entrambe avevano le proprie armi. La giovane guerriera prese coraggio e si avvicinò alla Paura. Si inchinò tre volte davanti a lei e che le chiese: "Posso avere il permesso di iniziare una battaglia con te?". La Paura rispose: "Grazie per avermi mostrato un così grande rispetto da chiedermi il permesso." La giovane guerriera chiese: "Che cosa devo fare per sconfiggerti?" La Paura rispose: "Le mie armi sono che parlo molto in fretta e ti vengo addosso quasi a sfiorarti il viso. In questo modo, tu perdi il controllo e fai tutto quello che io ti dico di fare. Se tu non fai quello che ti dico, non ho potere. Puoi ascoltarmi e puoi avere rispetto per me. E puoi essere anche persuasa da me. Ma se non fai quello che ti dico di fare, io non ho potere." Fu così che la giovane guerriera imparò a sconfiggere la paura." - Pema Chodron, "Se il mondo ti crolla addosso. Consigli dal cuore per i tempi difficili"


IL LIBRO

A tutti noi capita di attraversare periodi in cui il mondo sembra crollarci addosso e cospirare contro la nostra serenità. Proprio in quei momenti, ci insegna Pema Chödrön, possiamo trovare la nostra natura più vera e, accettando i nostri limiti, rinascere come fenici dalle ceneri di ciò che credevamo di temere. “Quando ci manca la terra sotto i piedi e non riusciamo a trovare nulla a cui aggrapparci soffriamo molto. […]

Potrebbe anche sembrare romantico come concetto, ma quando la verità ci inchioda, soffriamo eccome. Ci guardiamo allo specchio del bagno, ed eccoci lì, con i nostri brufoli, la nostra faccia che invecchia, la nostra mancanza di gentilezza, la nostra aggressività e la nostra timidezza – tutta quella roba lì. Ed è qui che entra in ballo la tenerezza. Quando tutto traballa e nulla funziona, potremmo renderci conto che siamo sull’orlo di qualcosa. Potremmo renderci conto di essere in un posto molto vulnerabile e tenero, e che la tenerezza può prendere direzioni diverse. Possiamo chiuderci e fare gli offesi, oppure possiamo cercare di sfiorare questa qualità che palpita. C’è senz’altro qualcosa di tenero e palpitante nel sentirsi mancare la terra sotto i piedi. È una specie di prova, di cui i guerrieri spirituali hanno bisogno per risvegliare i loro cuori. Talvolta è a causa della malattia o della morte che noi ci ritroviamo in questo posto.” Per saperne di più sul libro



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